Una recente pubblicazione dell’INAIL si sofferma su alcuni aspetti relativi alla sicurezza, alle problematiche lavorative e al benessere delle donne.
Il manuale è articolato in tre sezioni:
– la prima parte è dedicata alle donne lavoratrici alle prese con le difficoltà di conciliare impegni familiari con l’attività professionale e affrontando anche altri temi come l’esperienza della maternità o le difficoltà legate agli orari atipici del lavoro notturno
– la seconda parte affronta la questione della sicurezza delle donne nei luoghi di lavoro richiamandosi principalmente alla novità introdotta dal D.Lgs. 81/2008
– la terza parte è dedicata alla cura e benessere delle donne, illustrando stili di vita sani e modalità con cui impiegare il tempo libero limitando al minimo i rischi per la salute.
Il D.Lgs. 81/2008, molto più nella 626/1994, si è posto l’obiettivo di garantire l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sul territorio nazionale attraverso il rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, anche con riguardo alle differenze di genere, di età e alla condizione delle lavoratrici e dei lavoratori immigrati (art 1.)
Così sia la valutazione dei rischi che i rapporti dei medici del lavoro devono tenere conto delle differenze di genere (artt. 28 e 40), infatti esistono alcuni rischi “tradizionali” presenti settori ad alta occupazione femminile, come quelli legati all’ergonomia e al lavoro ai videoterminali.
Alcuni esempi:
– le posture incongrue e movimenti ripetitivi (es. le operazioni di digitazione sulla tastiera) possono farderivare disturbi cronici alla colonna vertebrale e infiammazioni di muscoli e tendini, per questo la normativa contiene specifiche indicazioni sulle caratteristiche che devono avere scrivanie e sedie
– la qualità dell’aria malsana all’interno dell’ufficio (es. scarsa manutenzione degli impianti di condizionamento a causa dello svilupparsi funghi, batteri e virus) può provocare affezioni respiratorie come asma, polmoniti, etc)
– le condizioni scorrette di illuminazione (es. la presenza di riflessi sullo schermo e abbagliamenti) possono provocare affaticamento ed andare ad aggravare difetti visivi già preesistenti
– l’eccessiva monotonia e ripetitività di alcuni lavori oppure il contatto diretto e costante con il pubblico possono alimentare lo stress e causare molestie psico-sociali (stress lavoro-correlato, molestie e violenze sul lavoro)
Oggi esistono però nuovi rischi legati sia a nuove forme contrattuali di lavoro analizzati come rischi derivanti dai lavori multipli che la crisi finanziaria degli ultimi anni ha innescato con un trend di pluri-mini-lavori (contratti a termine, occasionali o part-time, etc) molto diffusi, soprattutto tra le lavoratrici; sia ai cosiddetti rischi combinati, come ad esempio l’esposizione combinata al rumore e a sostanze chimiche può portare ad effetti neurotossici oppure i turni di lavoro in orari particolari possono portare ad un maggior rischio di infortuni dovuti a stanchezza e disattenzione.
Ricerca dell’INAIL: “Lavoro, sicurezza e benessere al femminile”
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